Ai sistemi di raffrescamento e condizionamento si deve buona parte del consumo energetico nel settore edile. “Noi progettiamo i nostri impianti senza mai perdere di vista l’obiettivo della tutela dell’ambiente. Se così non fosse, il nostro sistema di gestione ambientale non sarebbe degno della certificazione ISO 14001”, puntualizza Michael Reinalter.
Secondo la VDMA (Verband Deutscher Maschinen- und Anlagenbau / Associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti) e l’IIR (International Institute of Refrigeration / Istituto Internazionale del Freddo), il 15% del fabbisogno di energia elettrica complessivo è riconducibile agli impianti di refrigerazione e condizionamento. Se fino ad alcuni decenni fa, l’installazione di un climatizzatore ad altitudini superiori ai 500 m s.l.m. era impensabile, oggi, non in ultimo a causa del surriscaldamento globale, è diventata essenziale anche a 1.000 m s.l.m., sia in ambito domestico che commerciale. Già negli anni Sessanta, studi scientifici dimostravano come le prestazioni dei collaboratori diminuissero drasticamente a fronte di temperature superiori ai 26°C. Il comfort termico gioca un ruolo fondamentale nella qualità di vita delle persone. Oggi, una corretta regolazione della temperatura in estate è importante tanto quanto un piacevole microclima interno in inverno. Da un lato, vogliamo dare impulso ai refrigeranti naturali, dall’altro, il prezzo dell’impianto costituisce un fattore decisivo nelle scelte del committente. I nostri sforzi, nei prossimi 5-10 anni, si concentreranno sull’abbandono dei refrigeranti “chimici” e sulla conversione a quelli naturali. Le eccellenti caratteristiche termodinamiche dei refrigeranti naturali contribuiscono in modo sostanziale all’ottimizzazione dell’efficienza energetica e sono in grado di ridurre il fabbisogno di energia elettrica del 5-8%.
Leggi di più
